mercoledì 18 marzo 2009

Un'esperienza in classe

Attività: digital storytelling
Soggetto:
A Nocera Terinese, il sistema festivo della Settimana Santa costituisce parte essenziale del dispositivo con cui le comunità procedono alla formazione dei loro orizzonti identitari, alla produzione delle loro fisionomie sociali, alla gestione del potere politico. Le feste e i riti della Pasqua muovono l’umanità che si aggrega e riconosce su base paesana, inducendola a compiere scelte, a elaborare strategie, a progettare materialmente e simbolicamente i suoi confini, i suoi ordini interni, i suoi rapporti di egemonia e subalternità, le sue gerarchie, spingendola ad associarsi, dividersi, entrare in conflitto, a soffrire e gioire.
Questa storia digitale, attraverso un accurata scelta di fotografie, di testi e di brani musicali ha come obiettivo quello di presentare la morfologia di queste feste e in particolare del rito dei “vattienti”, cioè le forme, le regole, la struttura interna, dalla vestizione del battente alla preparazione delle parti del corpo che saranno flagellate, dagli strumenti usati, il cardo, la rosa, il vino e l’aceto agli atteggiamenti e alla gestualità, quasi teatrale, dei vattienti, dai suoni che si sentono ai canti delle donne che accompagnano la processione, dagli sguardi fieri e devoti dei concittadini a quelli attoniti e curiosi dei visitatori, vorrei raccontare e far vivere la stessa emozione forte di chi, come me, ha assistito dal vivo all’evento, restituendone l’atmosfera visiva e sonora. Certo un emozione difficile da far vivere, vi sono elementi che sono irriproducibili, penso, per esempio, a quell’acre odore di sangue misto a vino che aleggia nelle viuzze del paese.
L’idea nasce dalle ormai quasi decennali conversazioni che in classe, insegno a Nocera Terinese, facciamo prima della settimana santa. Questo dei vattienti è uno dei pochi argomenti che stimolano e interessano pienamente i bambini, direi proprio che “ce l’hanno nel sangue”.

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